lunedì 25 aprile 2011

Vito Intini, un supereroe sul tapis roulant - La Repubblica Bari.it

L’atleta di Putignano ha battuto il record italiano dei 100 km su fondo scorrevole, in 7 h45'39?. Un’impresa  celebrata sulle note dell’Inno di Mameli. Il segreto? Le foto della moglie e del figlio e la musica dei System of a down

intini aperturaVito Intini è di quelli che, uscendo di casa per una corsetta mattutina, saluta dicendo: “A stasera”. Che ingannano le prime due ore di un’ultramaratona ragionando fra sé e sé del tempo (cronometrico), le successive a immaginar numeri crescenti e decrescenti da 1 a 100 davanti agli occhi e le rimanenti a pensare a suo figlio. E’ uno che per andare più veloce ascolta il new metal, mietendo record a suon di System of down. L’ha fatto anche domenica 20 marzo quando, nella piazza Aldo Moro della “sua” Putignano, il 42enne informatico dell’Asd Amatori Putignano ha polverizzato il record dei 100 km su tapis roulant, chiudendo in 7 ore, 45 minuti e 39 secondi. Il precedente record era del toscano Antonio Mammoli, che nell’aprile 2006 aveva coperto la distanza in 8:21.02. “Ho sofferto il freddo, ma alla fine ce l’ho fatta. Sono supercontento” il suo commento a fine gara.

I momenti più delicati li ha vissuti al 65° e al 90° km, legati soprattutto agli effetti mentali del calo di zuccheri, ma anche ai -20 dalla fine, quando ha dovuto massaggiare in corsa il petto che si era congelato a causa del forte vento di maestrale. “Dopo la prima crisi ho messo le cuffie e ho ascoltato ‘Imperfect Harmonies’, l’ultimo di Serj Tankian, il vocalist dei System of down” racconta Intini, che accoglie fra le preferenze musicali  anche Slayer, Metallica e Skunk Anansie. Scortato nella prima fase da 5 maratoneti della sua società, è stato sostenuto nell’ultimo terzo di gara da tutti i partecipanti della Marcialonga di San Giuseppe e dal migliaio di spettatori presenti. “Certo, non puoi neppure esternare troppe emozioni, perché l’euforia rischia di farti crollare. Queste gare possono avere un risvolto improvviso in pochi minuti e una crisi grave te ne può far perdere quindici o venti” spiega l’inossidabile podista putignanese.

intini tris 1

Partito alle 3 di notte, Intini ha raggiunto il km 100 poco prima delle 11 di mattina, sulle note dell’inno di Mameli che ha cantato assieme a tutti i presenti. Come se fosse da due minuti sul piatto doccia di casa e non da 7 ore, 45 minuti e spicci a macinar chilometri. “E’ stata un’emozione particolare perché, avendo vissuto a lungo in Germania, sento molto forte l’identità nazionale” rivela l’ironman di Puglia, che negli ultimi due chilometri si è peraltro concesso il lusso di aumentare l’andatura, scendo sotto i 4 minuti di media. Ad accompagnarlo nell’impresa c’erano anche sua moglie Marica e suo figlio Peter. Non di persona, perché vivono con lui a Roma, ma nella foto attaccata al tapis-roulant.

Nato nel 1968 a Francoforte, dove a vissuto fino all’età di 15 anni, Vito ha cominciato a correre nel ’91 con l’Amatori Putignano. Alle ultramaratone, gare podistiche disputate su distanze superiori a 42,195 km, si è avvicinato nel 2004 nella città natale, dove l’aveva portato il lavoro. I record, però, sono arrivati nella passata stagione “quando ho provato per qualche mese ad allenarmi come i campioni, pur essendo una persona comunissima”. In poco tempo si è laureato campione italiano 12 ore IUTA nell’Ultramaratona di Fano, campione italiano di categoria 6 ore in pista IUTA a San Giovanni Lupatolo e ha vinto l’8° Gran Prix IUTA 2010, avendo corso in meno di sei mesi a otto ultramaratone, con ottimi punteggi. E’ stato convocato nella Nazionale master, per i mondiali e gli europei di 100 km su strada a Gibilterra. Il 22 gennaio di quest’anno ha ottenuto a Piancavallo (Pordenone) la miglior prestazione italiana indoor su tre distanze diverse, nella stessa gara: 6 ore (67 km e 133 metri), 100 km (in 9 ore, 40 minuti e 1 secondo) e 12 ore (123 km e 25 metri).

intini piedeAdesso ha battuto anche le insidie del tapis roulant: la difficoltà di termoregolazione corporea, la monotonia del gesto atletico e del campo visivo. E ha dimostrato “che anche le persone comuni, con impegno e serietà, possono raggiungere traguardi che paiono impossibili. Non bisogna essere supereroi per centrare imprese come questa”. Parola di Clark Kent. Pardon, di Vito Intini.

Tag:amatori putignano, IUTA, Piancavallo, ultramaratone, vito intini

Scritto martedì, 22 marzo, 2011 alle 09:30 nella categoria Atletica. Puoi seguire i commenti a questo articolo attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fare un trackback dal tuo sito.


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